Seminario: “Nuove Profezie per la città – Suor Ancilla Beretta donna dell’ecologia integrale”
«Suor Ancilla ha anticipato le intuizioni della Laudato si’. La sua testimonianza ci sprona a riconoscere i bisogni dell’oggi e a domandarci quale grazia ci sia nei territori e dove ci porta lo Spirito». Al Seminario Nuove profezie per la città, suor Ancilla Beretta donna dell’ecologia integrale, il 4 maggio al Centro Nocetum, il vicario generale della Diocesi di Milano monsignor Franco Agnesi ha subito messo in luce la portata profetica dell’esperienza di suor Ancilla, cofondatrice di Nocetum e Ambrogino d’oro 2011 per la città di Milano. «I profeti hanno lo sguardo in alto e i piedi per terra, l’esperienza di suor Ancilla va proprio in questa direzione», ha detto ancora il vicario generale.
Il “fare con” che supera il “fare per”, le relazioni, la cura, la periferia che si fa centro: sono tanti i pensieri che hanno animato la mattinata, non certo una commemorazione ma un’occasione per guardare al futuro, vista l’attualità della figura di suor Ancilla e delle sue intuizioni sulla cura del creato e attenzione ai poveri nell’ottica dell’ecologia integrale.
Ad aprile i lavori, moderati dalla giornalista Annamaria Braccini, monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, che in un videomessaggio ha ricordato Ancilla come donna «intelligente, inquieta, desiderosa di verità», che si è lasciata condurre dall’antica memoria della chiesetta del Nocetum per diventare «animatrice dell’incontrarsi, del dare speranza alle persone emarginate, all’umanità e alla terra». L’arcivescovo ha invitato a porre l’attenzione sull’itinerario spirituale di Ancilla, ancor prima che sulle opere: «La sua testimonianza insegna che questa terra così feconda e generosa rivela la sua bellezza a chi l’accudisce con attenzione e rispetto. Teniamo vive le radici di questa esperienza profetica».
«Mi colpisce molto la personalità di suor Ancilla, bell’esempio di spirito pragmatico e solidale, e dialogo fra le culture», ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala nel suo videomessaggio, riconoscendo come la profonda adesione al messaggio evangelico di suor Ancilla si sia concretizzata in ecologia integrale e giustizia sociale.
Diceva suor Ancilla, consacrata dell’Ordo Virginum tornata alla casa del Padre il 20 ottobre 2022, a 85 anni: «Siamo chiamati a prendere parte a un cammino che cambia la città». E proprio l’impegno per la casa comune, in particolare nella città, con i sui luoghi e le sue persone, ha fatto da fil rouge ai diversi interventi.
«L’impegno per la città è multidirezionale, poliedrico, coinvolge realtà civili, religiose e del terzo settore, a partire da una consapevolezza: la riqualificazione degli spazi è innanzitutto la riqualificazione sociale», ha detto Marisa Musaio, professoressa di Pedagogia generale e sociale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. E riflettendo sul nuovo benessere urbano, ha aggiunto: «Gli spazi periferici non sono più lontani dal centro, la nuova dimensione della città rifiorisce da luoghi come Nocetum, dove c’è impegno».
Moira Scimmi del Coordinamento delle teologhe italiane ha invece approfondito la voce profetica di suor Ancilla, capace di spirito e concretezza: «Ha fatto sentire agli altri la fede ma ha anche fatto vedere i fatti, secondo il Contemplata aliis tradere, l’offrire agli altri le cose invisibili di san Tommaso d’Aquino». Poi una lettura della sua vita guidata dallo Spirito Santo, rappresentabile nelle sue forme di acqua, terra e fuoco. «Per Ancilla l’aria è sì respiro, ma anche preghiera, Parola. L’acqua, che è vita, è l’aiuto che offriva ai poveri e alle mamme in difficoltà». Quindi il fuoco, la parresia, quel dire e seguire la Verità che infiammava il suo cuore. E ancora, la notte, tempo in cui l’invisibile diventa visibile e la preghiera si fa luce: «Non a caso Nocetum sta sul confine fra le luci della città e il buio della campagna. La sentinella abita il luogo più vulnerabile della città, è custode delle relazioni di cura, non di distruzione».
A seguire, l’intervento dell’architetto Alberico Barbiano Di Belgiojoso, che ha annunciato come il progetto di tumulazione delle ceneri di suor Ancilla nella chiesetta dei Santi Filippo e Giacomo sia ormai in dirittura di arrivo, mentre Diana De Marchi, presidente della commissione pari opportunità e diritti civili Comune di Milano con delega lavoro e politiche sociali della Città Metropolitana, ha ricordando come sull’ispirazione di suor Ancilla ancora oggi a Nocetum si costruisce il nuovo attraverso ascolto e relazione: «La miglior cura dei bisogni sono le relazioni. La riqualificazione della città è tale solo se investe il piano sociale. Periferia significa rischio di essere esclusi ma anche identità e comunità da valorizzare. Suor Ancilla e Nocetum hanno dato specificità al quartiere».
Fra i presenti sono intervenuti anche Flavio Boscacci del Politecnico di Milano e padre Davide dei monaci dell’Abbazia di Chiaravalle. Per gli amici di Nocetum, a portare una testimonianza è stata Caterina Costantino del Gruppo di preghiera: «L’oggi ha superato qualsiasi immaginazione, quando ho iniziato a frequentare Nocetum più di 20 anni fa, qui era il degrado assoluto. Ancilla è stata profetica sul luogo come sulla missione: con grande empatia riusciva a mettersi in ascolto di tutti. Imparava dai bambini, cercando di avere il loro sguardo non giudicante, e così guardava al futuro».
Il seminario, fra gli appuntamenti de “I Workshop della Rigener-Azione” dell’Università Cattolica di Milano, si è chiuso poi con il rinfresco preparato dalla cucina solidale del Centro Nocetum e l’accompagnamento musicale jazz del Bolla Trio. «Non ricordiamo suor Ancilla per farne un “santino” ma perché la sua testimonianza ci parla ancora», il saluto di Gloria Mari, cofondatrice e attuale presidente del Centro Nocetum.
Nella foto, i relatori del Seminario. A partire da sinistra, accanto a Gloria Mari, Presidente del Centro Nocetum: Diana De Marchi, Presidente Commissione P.O. e diritti civili del Comune di Milano; Annamaria Braccini, giornalista della Diocesi di Milano e moderatrice; Monsignor Franco Agnesi, Vicario Generale Diocesi di Milano; Marisa Musaio, Prof. associato dell’Università Cattolica di Milano; Moira Scimmi, teologa; Alberico Barbiano di Belgiojoso, architetto.